In “Storia di una Repubblica” c’è il pallone, lo sport più amato dagli italiani.
C’è il pallone e poi c’è la Resistenza. E i due si confondono nel racconto perché entrambi sono “giochi” collettivi e in un continuo intrecciarsi gli affetti e i ricordi della guerra si mescolano all’odore del prato e alle linee bianche di gesso del campo di un calcio ancora povero e pieno di passione. In Storia di una Repubblica ci sono diverse microstorie di pallone ascoltate attraverso i racconti estivi di un nonno.
Così emergono con forza le veglie, i canti, l’odore e il sapore di una stagione, quella dell’infanzia, che non dovremmo dimenticare mai, perché è da essa che nasce il nostro imprinting verso le emozioni del mondo. Ecco, sì, Storia di una Repubblica è la storia di un uomo che amava il pallone e che amava la Resistenza.
Storia di una Repubblica è la storia di Bruno Neri che morì da calciatore partigiano.
Questo spettacolo è dedicato a quelli come loro.